Ho ricevuto questa mail in data 15.09.2015 e voglio pubblicarla per condividere con voi questo sentimento che CAVELONTE AMORE MIO, il mio romanzo di formazione, ha saputo suscitare in questa lettrice.
<<Buongiorno sig. Gian Paolo,
le scrivo dopo molto tempo, ci siamo incontrati a Predazzo l'estate
dello scorso anno, ho acquistato il suo libro "Cavelonte amore
mio".
Quando le ho detto che di solito mi piaceva leggere, l'ho vista
abbastanza scettico o almeno ho avuto questa impressione.
Ho letto il suo libro subito e devo dire che mi è piaciuto molto, la
sera avevo il mio appuntamento con il piccolo protagonista e quella
parte di montagna (Cavelonte), che non ho mai trovato il tempo di
visitare ma mi ha sempre incuriosito.
Quando ci siamo incontrati avevo il papà molto malato, è mancato alla
fine di novembre dello scorso anno, negli ultimi anni non ha avuto tempo
di fare molte escursioni, mi sono ripromessa che farò una gita a Cavelonte.
La ringrazio, con il suo racconto ho passato dei momenti sereni in un
periodo difficile.
Lucilla Serra
le scrivo dopo molto tempo, ci siamo incontrati a Predazzo l'estate
dello scorso anno, ho acquistato il suo libro "Cavelonte amore
mio".
Quando le ho detto che di solito mi piaceva leggere, l'ho vista
abbastanza scettico o almeno ho avuto questa impressione.
Ho letto il suo libro subito e devo dire che mi è piaciuto molto, la
sera avevo il mio appuntamento con il piccolo protagonista e quella
parte di montagna (Cavelonte), che non ho mai trovato il tempo di
visitare ma mi ha sempre incuriosito.
Quando ci siamo incontrati avevo il papà molto malato, è mancato alla
fine di novembre dello scorso anno, negli ultimi anni non ha avuto tempo
di fare molte escursioni, mi sono ripromessa che farò una gita a Cavelonte.
La ringrazio, con il suo racconto ho passato dei momenti sereni in un
periodo difficile.
Lucilla Serra
Carpi 22.02.15
Ricomincio
da me
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Ricomincio da me
“Bella l’idea di far
raccontare la propria esperienza di essere riusciti a ‘Ricominciare’ una nuova
occupazione”, così Gian Paolo Camurri, storico collaboratore di Notizie
e oggi impegnato sul fronte della raccolta abbonamenti, ha iniziato la sua
testimonianza a “Ricomincio da me”, la fiera delle opportunità e del lavoro
proposta a Modena dall’associazione Viceversa. Avendo perso il lavoro per la
chiusura dell’azienda dove per trent’anni era stato occupato come quadro, è
nata in lui l’idea di una vera e propria “Libreria on the road”, occasione per
portare fuori la cultura, ma anche per rientrare da protagonista attivo nel
circuito lavorativo. “Ho cercato di reinventarmi un mestiere partendo dalla mia
passione, scrivere e raccontare. Nell’ambito delle start up per lo più legate
all’hi tech, ho cercato di puntare sulla cultura. Se nelle libreria si
entra sempre più a fatica per comprare libri, ho pensato di portare i libri
dove c’è la gente. Quindi nelle sagre, nelle feste di paese, nelle fiere, e mi
sono inventato Pollycino. Libri, la Libreria on the road, convinto che solo
attraverso i libri, la cultura, la formazione possiamo riemergere e far
respirare aria nuova alla nostra anima e alla nostra mente”.
Tanti gli appuntamenti
con docenti universitari, con professionisti e tecnici attraverso seminari e
conferenze ma anche con imprenditori e professionisti che hanno portato le
proprie testimonianze su come hanno inventato o ricominciato una nuova
occupazione. Una fiera frequentata non solo da giovani curiosi di ascoltare ma
anche da tante donne e uomini che hanno perso il lavoro e quindi molto
interessati al racconto di come creare nuove opportunità lavorative per
rimettersi in gioco.
B.B.
Gian Paolo Camurri durante la sua lezione allo speech corner
a Ricomincio da Me
Carpi 14.02.2015
Una Libreria on the road
È
l’idea di Gian Paolo Camurri, collaboratore storico di Notizie originario
di Rolo. Dopo aver perso il lavoro alcuni anni fa, ha deciso che era troppo
presto per arrendersi e che era il momento di diventare imprenditore di se
stesso e, soprattutto, promotore di cultura. Con il suo banco libri ha
presentato le sue tre opere come autore e ha portato i libri di Pollicino Libri
ed Itaca edizioni nelle parrocchie, nei centri commerciali e nelle feste estive
cittadine e, visto il successo ottenuto, ha deciso di presentare il suo
progetto a “Ricomincio da me”, la terza edizione della fiera delle opportunità
e del lavoro in programma il 14 e 15 febbraio a Modena presso il foro Boario.
Un
evento che, oltre ad inserirsi nel cammino verso Expo 2015, vuole proporre ai
cittadini nuove forme di impresa. Un progetto rivolto a persone di tutte le età
- e in particolare agli over 30 - che vogliono (ri)mettersi in gioco nel
lavoro, con idee da realizzare, con progetti nel cassetto, ma anche a chi è in
cerca di occupazione o percorsi alternativi. Forse proprio per questo
l’esperienza di Camurri è piaciuta agli organizzatori tanto da offrirgli la
possibilità di vendere i libri e di presentare il Settimanale diocesano
Notizie alla fiera. L’iniziativa avrà un suo speech corner, domenica
15 febbraio alle 16.15. Qui Gian Paolo Camurri presenterà al pubblico il suo
percorso verso la costruzione di una nuova attività lavorativa e culturale.
B.B.
Carpi 22.06.2014
Lasciato il lavoro Gian Paolo Camurri
ha intrapreso una nuova avventura promuovere la cultura, stimolare la lettura,
aiutare l’editoria cattolica ad uscire nelle piazze
I
libri, quei sassolini bianchi…
“A61 anni ho
voluto intraprendere una nuova avventura anziché cercare a tutti i costi di
reinserirmi nel settore tessile dove è sempre più difficile ritrovare una
dignitosa etica del lavoro”. La nuova avventura di cui parla Gian Paolo
Camurri, sino a due anni fa quadro di un’azienda tessile e scrittore per
passione, è un impegno per promuovere la cultura e l’editoria cattolica con
continuità e professionalità. A questo si aggiunge la collaborazione con
Notizie per diffondere e sostenere il settimanale nelle parrocchie della
Diocesi.
Da dove
nasce questo interessa per la cultura e l’editoria?
All’origine
c’è la mia passione per la scrittura, sin da ragazzo ho amato scrivere. Un
giorno mia moglie mi portò il bando di un premio per favole per bambini indetto
dalla Fondazione Picentia di Ponte Caiano Faiano, Salerno. Ho partecipato e
sono stato premiato. Era il 1983. Ho partecipato con buoni risultati a vari
premi con racconti singoli e nel 2000 Racconti di Paese (Ibiskos
Editore), è stato premiato, pubblicato e presentato alla Fiera del libro di
Torino 2000. Poi nel 2008 ho partecipato ad un altro concorso letterario con
Mister campanello (Il Filo editore), che ha raggiunto la 4ª ristampa con
circa duemila copie vendute. Nel 2010 con Cavelonte amore mio, altro
premio indetto dalla casa editrice Centro Studi Tindari di Patti Sicilia.
Questo amore per lo scrivere mi ha accompagnato durante il mio percorso
lavorativo, ero responsabile di produzione e qualità alla Silanco, e mi ha
aiutato nei momenti di scoramento come valvola di sicurezza per non ‘scoppiare’
e ha funzionato.
Poi
l’incontro con Itaca e Pollycinolibri? Itaca Libri è una casa editrice
cattolica di Castel Bolognese che mi ha invitato nell’agosto scorso al Meeting
dell’Amicizia a Rimini, dove gestisce lo spazio libri della manifestazione, per
proporre il mio romanzo Mister Campanello. Così il mio sogno ha cominciato a prendere
forma: Pollycinolibri. Ho presentato questo mio progetto anche al nostro
Vescovo monsignor Cavina che mi ha incoraggiato, è stata la spinta definitiva
per questa avventura convinto che solo attraverso i libri, la formazione, la
cultura e nello specifico quella cattolica, possiamo riemergere e far respirare
aria nuova alla nostra anima e alla nostra mente.
Certo è
una bella sfida promuovere la cultura oggi… Nel 2013 l’Istat ci dice che
circa il 60% degli italiani non ha comprato neppure un libro nell’arco di un
anno. Allora perché non portare i libri tra la gente anziché attenderla in
libreria? Questa la scommessa con Pollycinolibri. Tra la gente ed in
particolare, proponendo cultura cattolica, tra la gente nelle sagre, nelle
feste parrocchiali e di associazione ma anche nelle feste di partito o negli
ipermercati, come avvenuto alcune settimane fa al Borgogioioso di Carpi,
proponendo non solo i libri ma anche gli strumenti di comunicazione che questa
cultura sa produrre come il settimanale Notizie, sia cartacei che on line.
Senza dimenticare le mostre, bellissime quelle di Itaca che parlano di arte,
fede, educazione, formazione.
Pensi che
ci sia adeguato spazio per scrittori e case editrici minori? E’ difficile
questa domanda perché richiederebbe più risposte. Le difficoltà nel vendere i
libri porta le case maggiori a proporre scrittori già noti, quali calciatori,
politici, scienziati, cuochi famosi oppure lanciare un Reality Show quale
Masterpiece pur di riuscire a vendere qualche copia in più. Fare investimenti
richiede risorse e queste poi devono ritornare. In questa situazione credo che
la specializzazione possa pagare. Il creare una nicchia può portare risultati
buoni. Itaca ne è un esempio. Infatti nello sviluppare la propria mission,
la cultura cattolica, sa spaziare in ogni ambito dello scrivere: quindi dalla
narrativa alla saggistica, dalla letteratura all’educazione civile e religiosa,
dalle mostre agli incontri culturali. E così sia la casa editrice come i propri
scrittori sanno proporsi anche al di fuori dai soliti canali di distribuzione.
Cosa ti
ha spinto a rimetterti in gioco?
Sono
convinto che oggi, come chiede papa Francesco, sia la Chiesa che la politica
devono opporsi ad una società nella quale i bisogni dell’altro lasciano
indifferentiunnumerotroppo grande di uomini e donne e contribuire a formare
persone capaci di guidare la società verso un futuro di giustizia, che non
trascura o dimentica coloro che hanno bisogno. Sono questi i motivi di fondo
che sostengono il mio impegno di credente e che ritengo trovino una possibilità
di attuazione nell’avventura di PollycinoLibri. In questo tempo che ci appare
traboccante di emergenze di ogni tipo ci risulta quasi impossibile comprendere
che i libri sono i sassolini bianchi che ci aiuteranno a liberare quel
desiderio di vivere che risiede nell’anima di tutti.
L.L.
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