ORA VE LO SPIEGO:
MISTER CAMPANELLO. Mi piace cominciare con l’incipit del romanzo perché immediatamente si può capire di cosa vuole parlare il protagonista del romanzo, Polli:
"Lavorare, mangiare, dormire. Dormire, mangiare, lavorare. Ecco quello che fanno migliaia di persone che ogni giorno senza saperlo, o pur sapendolo ma senza volerlo ammetter, loro malgrado si immettono nel grande turbinio della vita moderna. Eppure quella certa pubblicità non diceva proprio così, ma... <<Contro il logorio della vita moderna, bevete...>>. Fosse così semplice, pensò quella sera Polli mentre tornava tardi, come al solito, dal lavoro."
L’incidente è gravissimo ma per fortuna, o come pensa il protagonista, per un aiuto dal cielo, Polli porta a casa la pelle; è malconcio ma vivo.
Ed è proprio la paura incontrata in quel Buum Crasch di quella sera che dà la
possibilità a Polli di intraprendere questo viaggio: Polli, a tempo perso scrittore di fiabe, si
crea un doppio su cui scaricare questa durissima realtà, un doppio che è anche
un amico, un confidente, ma quando fa comodo un estraneo: Mr Campanello.
E questa sì che è una manna dal cielo, questo sì che
è un aiuto divino, perché Mr Campanello si rivela risolutore.Mr. Campanello, come un deus ex machina del teatro classico rende, sopportabile questa parentesi di estrema sofferenza a lui e a chi gli vuole bene, ma non solo;
in realtà Mr. Campanello mette in luce un Polli
diverso, che pian piano si lascia spiare da sotto il gesso e le bende.
Mr.
Campanello guida con candore Matilde e Miriam alla scoperta di un marito e un
fratello momentaneamente senza corazza, completamente vulnerabile perché in
situazione di estremo bisogno;
ma allo stesso tempo è come Virgilio per Dante
e conduce il protagonista nei più reconditi meandri del sé, negli strati più
profondi della coscienza, alla ricerca di una via d’uscita che anche Dante
troverà, uscendo a rimirar le stelle, proprio nella fase mediana della propria
vita, come quando lo viene a trovare all’ospedale il suo parroco che ai tempi
del liceo era stato anche il suo professore di storia: pag
73-75,.
Questo viaggio catartico, passando dall’inferno dell’incidente al purgatorio dell’intervento e della riabilitazione, termina in uno scenario molto meno pretenzioso della dantesca contemplazione delle alte sfere celesti.
Il
viaggio conduce Polli in un paradiso più domestico e umano: un portico in mezzo
ad un giardino dove è possibile consumare in pace la colazione con la moglie e
le figlie, dove è possibile ricostruire un dialogo vero e profondo con gli
amici e i parenti, dove poter leggere il giornale con calma, riflettere sui Salmi,
assaporare una tazza di caffè il cui aroma chiude il romanzo insieme a Polli e
a Matilde pag.142.
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